sabato 9 novembre 2013

Il divertimento è appena cominciato


Poca illuminazione.
Questo è il luogo adatto.
Aspettiamo.
Mi nascondo dietro a questa rientranza.
dei passi:
Uomo. Sembra sulla cinquantina.
Corporatura robusta.
Indossa una tuta da operaio.

Devi essere rapido.
Sono le due di notte, ma c’è ancora in giro qualcuno; magari armato.
Poi quel vicolo è pieno di appartamenti.
Guarda sopra! 
Alcune finestre sono aperte.

Sì, vedo.
Ma non riesco a resistere alla tentazione di uscire subito allo scoperto.
E lui si ferma.
Vista la poca luce che ho alle spalle, penso che riesca a vedere soltanto la mia sagoma scura da quella distanza.
Comunque è uno tosto, rimane immobile, non urla.

Oppure è rimasto paralizzato dalla paura…:
 Nessuno ha mai visto la silhouette di un licantropo alto due metri e mezzo.

Corro.
Cerca di scappare, ora.
Ma gli sono già addosso.
Neanche ha la forza di provare a difendersi,
di gridare.
Soltanto le cosce inzuppate di piscio
e sta smorfia del cazzo.
Via la mano!
    (gliela recide di netto con un morso)
Via pure il braccio!
    (glielo torce fino a disarticolarlo e strapparne le carni dal busto) 

 Vacci piano, amico! Sono sul punto di vomitare.

Via la testa!
    (Affonda le zanne nel collo e lo strattona fino a tranciarne le vertebre)

                                                 
Le finestre aperte, hai detto?

Sì, cosa vuoi fare?

Prendo il corpo di ‘sto coglione e lo scaravento dentro a quella
Magari si prendono un bello spavento…
E qualcuno si affaccia.
Pronto a morire.

Ci stai prendendo gusto, vero? Pensa che questa è soltanto una versione pesantemente censurata del gioco. In quella definitiva potrai ammazzare e distruggere qualsiasi cosa.
Potrai addirittura fare la scansione della foto di qualcuno che ti sta antipatico, inserirla assieme ad alcuni tratti della sua personalità e… smembrarlo a piacimento.

Fantastico! Con questo realismo, poi, sembra davvero che mi stia colando il sangue dalle mani.

Racconto di Fabio Cavagliano (2011)



1 commento:

  1. Quel che rende una figata questo racconto è la svolta finale, ricca di implicazioni attualissime sugli sviluppi tecno-sociali tuttora in corso.
    Grosso modo mi ha ricordato il mio "Infernus", racconto sul rapporto tra violenza omicida gamificata (oramai la "gamificazione" sta divenendo parola d'ordine in qualsiasi ambito) e VR.

    RispondiElimina

Commenti offensivi, volgari o inappropriati verranno rimossi.