- il trailer -
di Mauro Banfi
Altre diciannove avevano chiuso ma quello scassamaroni di Mauro il Moscone resisteva, s'opponeva al Tutto Gratis e al Tutto Subbito.
Nel frattempo l'astronave Discovery si dirigeva verso Giove guidata dal computer Hal 9000, antesignano dei vampiri al silicio che oggigiorno ci succhiano vita e denaro.
E guidata pure da un misterioso monolite che appare qua e là nella storia umana, a segnarne i progressi(?), tipo la bomba atomica e il riscaldamento globale.
Intanto l'astronauta David Bowman decideva di disconnettere Hal, perchè quel fallo di computer aveva fatto fuori tutti gli altri cosmonauti, con modi decisamente poco "friendly".
Oh, a proposito: alla fine Bowman ci arriva su Giove e lì diventa un oltreuomo dalla forma di feto astrale, passando per un “cancello stellare” che lo porta nella più profonda dimensione del Cosmo.
Tutto questo mentre il nostro caro vicino di casa e di video Mosco inaugura il “sinossofono” a Casalpusterlengo, ispirato dall'ennesima apparizione del monolite: per la serie, dallo Star Child alla "Shit Fly".
FAR WEB “Lo spacciatore di sinossi!”, l'opera che resusciterà Alfred Nobel dalla tomba per suicidarsi con un candelotto di dinamite in bocca...
Questo "serial" tra comico e bizzarro è nato da un'esperienza concreta che ho avuto come scrittore (dilettante) di sinossi per una ex videoteca della mia cittadina.
Redigevo delle sintesi in cambio di noleggi gratis, per il cartellone promozionale dell'esercizio, prima che il Dark Web spazzasse via la videoteca, insieme alla nutrita concorrenza, e si sono tutti dovuti trovare un altro mestiere e reinventarsi.
Quello che davvero mi è dispiaciuto è che quel videoclub era diventato una sorta di punto di gravità sociale e psicologico, dove con amiche e amici ci scambiavamo impressioni sulle varie pellicole in visione.
Era praticamente una sorta di Altre Dimensioni, di Parole Intorno Al Falò non virtuale e, personalmente, la vicenda mi ha molto turbato e rattristato, e ha avuto per me non poche analogie con la vicenda di Neteditor.
Come sai, non sono un misoneista, non sono avverso per principo al nuovo e alle riforme tecnologiche e questa rivoluzione informatica ha dei lati veramente interessanti ed energetici, che promettono nuove prospettive costruttive.
Ma quello che temo è la perdita dell'umanesimo, della bellezza che si prova quando si condivide con gli altri una storia o la trama di un film, come quella così difficile da sintetizzare di "2001: Odissea nello spazio."
Come è ormai noto, in quel film preveggente del '68 (insieme all'opera dei Pink Floyd e del movimento progressive rock, forse la più grande opera d'arte di quel controverso momento artistico e storico), il grande Kubrick mette in scena il pensiero di Nietzsche: il famoso "Star Child", il feto astrale fluttuante che guarda a noi umani come noi guardiamo alle scimmie antropomorfe dell'intro del film è il suo celebre oltreuomo.
Siamo in presenza dell'eterno archetipo del Puer, da sempre in lotta e in dialogo con il Senex Saturno, e Kubrick lascia perdere i significati nicciani del Fanciullo Divino e contempla il simbolo con grande distacco personale e registico.
Negli altri film capolavoro che seguiranno ci mostrerà che il Puer Aeternus può presentare gli aspetti distruttivi di Alex di "Arancia Meccanica" e la sua, in fin dei conti, patetica ultraviolenza e quelli assertivi del Danny Torrance di "Shining", il bimbo dotato di facoltà sovrannaturali che tenta di sfuggire al male di Alex - incarnato dal padre, uno scrittore fallito e sbroccato - con la forza della sua luce interiore.
In un manifesto americano di Shining dell'illustratore Saul Bass, viene mostrato un viso infantile con gli occhi sbarrati - in Italia è passato il volgarissimo Jack Nicholson con l'ascia, che pena - che appare tra le lettere del titolo, su uno sfondo giallo.
Quello che davvero mi è dispiaciuto è che quel videoclub era diventato una sorta di punto di gravità sociale e psicologico, dove con amiche e amici ci scambiavamo impressioni sulle varie pellicole in visione.
Era praticamente una sorta di Altre Dimensioni, di Parole Intorno Al Falò non virtuale e, personalmente, la vicenda mi ha molto turbato e rattristato, e ha avuto per me non poche analogie con la vicenda di Neteditor.
Come sai, non sono un misoneista, non sono avverso per principo al nuovo e alle riforme tecnologiche e questa rivoluzione informatica ha dei lati veramente interessanti ed energetici, che promettono nuove prospettive costruttive.
Ma quello che temo è la perdita dell'umanesimo, della bellezza che si prova quando si condivide con gli altri una storia o la trama di un film, come quella così difficile da sintetizzare di "2001: Odissea nello spazio."
Come è ormai noto, in quel film preveggente del '68 (insieme all'opera dei Pink Floyd e del movimento progressive rock, forse la più grande opera d'arte di quel controverso momento artistico e storico), il grande Kubrick mette in scena il pensiero di Nietzsche: il famoso "Star Child", il feto astrale fluttuante che guarda a noi umani come noi guardiamo alle scimmie antropomorfe dell'intro del film è il suo celebre oltreuomo.
Siamo in presenza dell'eterno archetipo del Puer, da sempre in lotta e in dialogo con il Senex Saturno, e Kubrick lascia perdere i significati nicciani del Fanciullo Divino e contempla il simbolo con grande distacco personale e registico.
Negli altri film capolavoro che seguiranno ci mostrerà che il Puer Aeternus può presentare gli aspetti distruttivi di Alex di "Arancia Meccanica" e la sua, in fin dei conti, patetica ultraviolenza e quelli assertivi del Danny Torrance di "Shining", il bimbo dotato di facoltà sovrannaturali che tenta di sfuggire al male di Alex - incarnato dal padre, uno scrittore fallito e sbroccato - con la forza della sua luce interiore.
In un manifesto americano di Shining dell'illustratore Saul Bass, viene mostrato un viso infantile con gli occhi sbarrati - in Italia è passato il volgarissimo Jack Nicholson con l'ascia, che pena - che appare tra le lettere del titolo, su uno sfondo giallo.
Guardando quella locandina - che ho messo nel mio studio come un pezzo fondamentale della mia anima - ho composto il primo episodio di "Far Web: lo spacciatore di sinossi", come in trance.
Kubrick e King ci hanno donato con Danny Torrance l'ultima manifestazione positiva del Fanciullo Divino, l'espressione dell'"Aurum non vulgi", "non l'oro comune e grezzo ma l'oro filosofico", come lo definiva Marsilio Ficino e gli alchimisti rinascimentali.
Con questo è un testo comico, dove torno al "Mostra e Racconta" e non ci saranno spiegoni ma solo ironia, umorismo, parodia, grottesco per ridere e divertirsi.
Kubrick e King ci hanno donato con Danny Torrance l'ultima manifestazione positiva del Fanciullo Divino, l'espressione dell'"Aurum non vulgi", "non l'oro comune e grezzo ma l'oro filosofico", come lo definiva Marsilio Ficino e gli alchimisti rinascimentali.
Con questo è un testo comico, dove torno al "Mostra e Racconta" e non ci saranno spiegoni ma solo ironia, umorismo, parodia, grottesco per ridere e divertirsi.
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