sabato 4 novembre 2017

La miglior società di sempre


Racconto di Morituri


1. Risveglio

L’immagine di Ian Anderson, talmente accurata da sembrare reale, fu puntualmente proiettata nella stanza da letto di Daryll Grime alle sei e trenta del mattino.
Come ogni giorno, Ian si sedette sul bordo del letto, portò il flauto alle labbra e intonò l’intro di  “Living in the past”. L’immagine aveva una consistenza sufficiente da creare un piccolo avvallamento sul materasso di plastifibra, laddove si era seduta.
In realtà Daryll era già sveglio da un pezzo.
 Fissava il soffitto.
 Gli capitava spesso, negli ultimi mesi, di dormire piuttosto male e di svegliarsi ben prima dell'orario consigliato dalla “Direttiva S4: opportune ore di riposo”. Questo fatto lo metteva piuttosto a disagio, nonostante la sua fosse, oltre ogni ragionevole dubbio, una vita perfettamente felice.

"Si fotta la Direttiva S4" mormorò.

 Al suono della sua voce Ian smise di suonare e lo guardò. Sembrava quasi disapprovare quel che aveva appena sentito. Non erano, in effetti, né un linguaggio né un tono che Daryll usasse d’abitudine, ne erano consoni a tutte le altre persone felici e produttive che componevano la società migliore di tutti i tempi.
Daryll si sollevò dal letto (sicuramente sono esistite mummie che si muovevano con minor flemma) e si diresse in bagno: passo strascicato e sguardo vacuo. L’immagine di Ian lo seguì come un cagnolino obbediente attaccando con la solita tirata mattutina.
"Buongiorno a te, Daryll Grime". In nome e per conto della Confederazione degli Stati Riunificati ( di seguito indicata come CSR), ti auguro un' attiva e proficua giornata ..."
" ...nella società migliore di sempre". "Si, si, si , puoi anche chiuderlo qui il solito discorsetto... soffiatubi del cazzo!" finì per lui Daryll: oggi era decisamente di malumore.
Ma Ian aveva tutt'altro che concluso:
" La CSR ti ricorda che solo una persona felice è utile alla società e solo una società formata da persone felici può aspirare ad essere la migliore di sempre". Se per caso non ti senti perfettamente felice, la CSR ti consiglia di programmare un colloquio con il tuo Motivatore più vicino; Egli certamente troverà la soluzione più adatta a te. "La CSR ... "
Daryll non lo ascoltava più, mentre faceva colazione ... e pensava.
Tanto per cominciare pensava che scegliere "Ian Anderson e il Greatest Hits dei jethro tull" come associazione preimpostata dell’olosveglia fosse stata una pessima idea; cosa cui avrebbe posto rimedio la sera seguente, appena tornato dall’ufficio (in realtà sapeva che poi non lo avrebbe fatto). Sopratutto pensava di essere effettivamente felice, lo era quasi irrimediabilmente. Pensava di esserlo stato ogni singolo giorno della propria esistenza. Era nato felice ed era stato cresciuto, nutrito ed educato per continuare ad esserlo fino ala fine dei suoi giorni.  Allora perché ultimamente si sentiva come... insomma, si sentiva maledettamente ... beh, non sapeva proprio definire la sensazione. L’unica parola che gli veniva in mente era "Negativo". Forse era per quanto successo in ufficio sei mesi prima...
"No, quello non c'entra niente..." pensò " Fleming semplicemente non stava bene. Non era sufficientemente felice, ecco. E' andato a finire come tanti altri ... si è solo suicidato".
Una vocina, acuta e fastidiosa dentro di lui, rispose a questo ultimo pensiero:
"E i dati in rosso sul suo computer, allora? Non erano felici neanche loro?"
"Stronzate! Sarà stato un guasto ... una disfunzione. Del resto Femming ha fatto il suo dovere: Ha avvisato i Controllori e loro hanno resettato il sistema"
"Certo, senza lasciar tracce ... i Controllori sistemano sempre un sacco di cose ... Loro".
La vocina ridacchiò stridula.
"Sta zitta! Stronza".
La voce tacque, per il momento.


2. Il mattino ha l’oro in bocca.

"No! Quasi me ne dimenticavo!"
Daryll espresse il pensiero  ad alta voce mentre tornava precipitosamente sui suoi passi e varcava nuovamente l' uscio di casa. Ian si era vaporizzato quando era uscito e sembrava non avere tanta voglia di rimaterializzarsi.
Gettò la borsa per terra e si diresse con un balzo verso lo stipetto delle siringhe ipodermiche, ne prese una e s'iniettò la dose quotidiana di nicotenoidi concentrati.
" Maledizione - pensò - forse sono già fuori tempo massimo!"

Da quando, sette anni prima, l' uso dei nicotenoidi era divenuto obbligatorio per legge, non assumerli entro il tempo stabilito poteva comportare il trasferimento alle miniere settentrionale per un periodo dai tre ai cinque anni (come esaustivamente spiegato dalla Direttiva CV 36 “norme sull’ordine e la salute pubblica”). Le siringhe ipodermiche distribuite dal governo erano dotate di un doppio marker chimico/colorimetrico che lasciava poco spazio alle incertezze e ad eventuali imbrogli (cosa di cui ,peraltro, l'attuale popolazione umana pareva incapace).
Ciò che Daryll si era appena iniettato era un complesso mix, costituito da oltre quattrocento molecole a diverse concentrazioni. Erano tutti derivati sintetici degli oppiacei e delle nicotine; il mix era stato  appositamente studiato in modo che i recettori cellulari di qualsiasi individuo fossero massimamente reattivi a non meno del 20% delle molecole. La Direttiva CV 36 illustrava che, sebbene la dipendenza fosse "possibile", l' assuefazione al composto era "molto poco probabile". Ovviamente, questi erano piccoli rischi da correre a dispetto degli enormi benefici arrecati dalla droga all'organismo: sopratutto al sistema immunitario, a quello nervoso e a quello cardiocircolatorio (e implicitamente al mantenimento dello Status Quo).
Ciò che, in realtà, la direttiva non confessava era che almeno il 7% della popolazione adulta non era sensibile ad alcuna delle molecole del mix. In questi soggetti le molecole non venivano eliminate, ma si accumulavano lentamente in una piccola zona alla base del cervelletto. I più fortunati sviluppavano tumori a decorso fulminante. A proposito degli altri circolavano voci (ma ovviamente erano solo voci) che parlavano di pazzia delirante, schizofrenia e manie compulsive tendenti all'autolesionismo.

Daryll controllò la striscia che gli si andava colorando sul polso.
"Blu ... meno male, probabilmente appena in tempo".
Raccolse la sua borsa e uscì nuovamente in strada.
Era mattina presto, ma già la folla si accalcava per le strade. La maggior parte delle persone si dirigeva verso la stazione della metropolitana ad aria, ma lui preferiva camminare fino al lavoro. Notò che gli Operatori Ecologici stavano ancora calando gli ultimi cadaveri dai lampioni lungo le strade. L' immagine non lo turbò affatto: conviveva con quel genere di cose fin da quando era piccolo.
Sua madre una volta, era neanche un ragazzino all'epoca, gli aveva detto che quelle erano semplicemente persone "non più tanto felici" che, per non essere un peso per la società, decidevano di liberarci del loro fardello " per far spazio agli altri". Meno di due anni dopo anche sua madre era entrata nel novero di quelli "non tanto felici". Suo padre l' aveva seguita qualche tempo dopo, ma, fortunatamente, la Confederazione degli Stati Riuniti non abbandonava mai i suoi figli. Da allora in poi Daryll Grime era cresciuto in un istituto, allevato a pane, Direttive e Propaganda, dimostrandosi in ogni occasione un cittadino leale e un essere umano lieto di essere al mondo.

Tuttavia doveva ammettere che, negli ultimi anni, il tasso di suicidi non consapevoli era aumentato a dismisura. Ormai si osservavano quotidianamente interi viali dai cui lampioni i cadaveri  penzolavano come lanterne cinesi; per non parlare di quelli che la facevano finita tra le mura domestiche( Signori! qui si parla di intere famiglie sterminate).  Eppure la gente, quella fantastica, comune massa informe, continuava la propria vita nella più assoluta convinzione che tutto fosse immutabile; quasi fossero le particelle di un unica, enorme creatura che, a dispetto di tutto, godesse di ottima salute. Camminavano per quelle strade, mai a passo svelto, chiacchierando con gli altri oppure a telefono, organizzando mentalmente la loro giornata o le future vacanze, magari semplicemente in silenzio. Ma tutti, sissignori proprio tutti, avevano stampato sul volto un eterno sorriso a testimonianza del loro imperituro buonumore.
Mentre si avvicinava all'edificio dove lavorava Daryll pensava a tutto questo e ad altro ancora (o forse era l' antipatica e impicciona vocina interiore a farlo, in sottofondo, al posto suo). Lentamente, senza che quasi se ne accorgesse, un sorriso via via più deciso si profilava anche sul suo volto.
I Nicotenoidi iniziavano a fare effetto.







Racconto di Morituri

2 commenti:

  1. Uno specchio neanche poi tanto futuristico o deformato della società, solo che la droga del nostro tempo è passiva ignoranza o stupidità indotta.
    Ma arriverà certamente un punto in cui “coloro che necessitano di persone produttive” dovranno escogitare modi più efficaci per celare maggiormente e con più abilità la tragedia del mondo che hanno creato. Magari, anche modi per indurre volontariamente le persone a non pensare o vedere il dolore altrui.

    RispondiElimina
  2. Grazie per l'analisi Fabio.
    Quando scrissi il racconto, neanche troppo tempo fà, pensavo appunto alle manipolazioni cui siamo soggetti quotidianamente. Il mio protagonista segue il gregge perché così è stato educato a fare. Tuttavia si pone delle domande ( una vocina interiore puntualmente zittita dagli psicofarmaci). Ecco, così anche noi, quando proviamo a scavare sotto la superficie delle cose, veniamo disturbati, distratti da chi ha tutto l'interesse che lo status Quo rimanga inalterato
    Grazie ancora per la pubblicazione
    Morituri

    RispondiElimina

Commenti offensivi, volgari o inappropriati verranno rimossi.