New Weird

Spiegare in poche parole la trama del romanzo breve Divinità Elettriche è un po' difficilotto ma, giusto per darvi un'idea, il pazzo evento su cui si basa tutta la vicenda è questo: 
Un’ astronave guidata da un’intelligenza artificiale viene “catturata” da un dispositivo inventato da Tesla. Questo congegno è uno strano collezionista di anticaglie a possederlo e nel momento dell'attivazione crea una breccia nello spazio tempo.  All’improvviso, il velivolo si ritrova così a sorvolare contro ogni suo programma o direttiva una strana costruzione nel deserto del Nuovo Messico.
L’astronave viene, in sostanza, come risucchiata dalla dimensione in cui si trova e portata qui nel nostro mondo.


E si ritrova sopra questa struttura, un gigantesco parallelepipedo rosso al cui interno è replicata le cattedrale di Notre Dame e dove è in corso un ballo in maschera.


L'ufo raccoglie tutte le informazioni dell’area e dell’ambiente in cui si trova e, allo stesso tempo, in qualche modo realizza che il varco dimensionale che l’ha trasportato lì è instabile e che presto si richiuderà.
E allora che decide di fare, cosa processa?!  Forse è stato chiamato a risolvere un problema?
Nel breve tempo destinato alla sua misteriosa apparizione registra dati e replica in un altro luogo la costruzione su cui è sospeso e con tutti i suoi occupanti. Computa che al suo interno, infatti, sono custodite informazione che potrebbero salvare il pazzo e strano mondo da cui è stato per un attimo rapito.


I personaggi della storia intuiscono nel corso della narrazione la natura di ciò che li circonda e, in qualche modo, riescono a spiegarsi un po’ di quello che accade. Infatti ho voluto che molto emergesse proprio dalle loro ipotesi e dai loro dubbi.


Sono molto dissimili, per questo mi sono divertito a scrivere del loro confronto e convivenza forzata nello strano ambiente della cattedrale che, in realtà, è molto diversa da quella parigina.
All’interno, infatti, sono montate vetrate stroboscopiche, schermi computerizzati e altre strane cose come gli automi e le varie diavolerie che fanno da sfondo alla vicenda.



Il guaio più serio, ovviamente, e che complica la soluzione dell’enigma, è il cattivone di turno.
Tale mr. Bill Reynolds.

Non voglio dirvi nulla sul suo conto, ma solo che nella collezione di oggetti presenti nella struttura di cui egli è il proprietario è custodito o, per meglio dire, intrappolato un brutto segreto che proprio non andava replicato come invece è stato deciso di fare dagli alieni.
Dove è stata “copiata”, poi, tutta questa gente del ballo in maschera? In quale luogo l’intelligenza artificiale ha cioè riprodotto la "cubo-cattedrale"?
Be'!... se siete curiosi, v’invito alla lettura del mio romanzo. Sperando anche di offrirvi un’esperienza divertente; dato che dalla fantascienza sono passato all’horror, ma ho anche cercato di creare atmosfere più vicine al pulp e alla comicità nei dialoghi.

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