«Allora, Albert…» disse il visitatore. «Ci
fermiamo a questo concetto. Sei stato bravo, comunque. Hai fatto la domanda
giusta. Se vuoi lavorarci sopra per conto tuo nessun problema…»
«Ma…» lo interruppe Albert.
«Ma proprio non posso suggerirti altro, mi
dispiace. Non è questo il momento.»
«Ma!...» protestò ancora Albert.
«Ma è una bella intuizione, sì: la teoria dei
campi unificati. Prosegui con passione
le tue ricerche!»
«Come?!... Con quale tecnologia? Almeno questo
puoi rivelarmelo?»
«Nessuna tecnologia, Albert. Non è necessario
costruire una macchina per partire da un punto A e raggiungere un lontanissimo
punto B. Neppure è utile sprecare energie per distorcere lo spazio.»
«Allora come fate?»
«Allora è tutto nella relatività stessa, quella
che hai ben compreso e che, per ora, sono stati in grado di accogliere e capire
anche gli altri.»
«Vale a dire? Aiutami per la miseria!... Non
afferro.»
«Non puoi e non devi afferrarlo con la ragione,
Albert. È il momento in cui noi abbiamo raggiunto le più alte vette del sapere.
Ecco!... Ma è una comprensione talmente diversa dal progresso scientifico o
tecnologico che voi immaginate… Quello che dovrebbe consentirci di creare
astronavi per viaggi interstellari.» l’essere abbozzò una risata. «Neppure
ho bisogno di assumere una forma come questa;» proseguì. «l’ho fatto
solo per renderti più semplice il dialogo.»
«Come ci riuscite, allora? Dai! Non tenermi sulle
spine!!»
«Con lo spirito. Lo spirito non ha tempo. Proprio
non vuoi crederci, eh?!... Ma è così: abbiamo imparato a trasferire la
coscienza fuori dal corpo; quello più grossolano. Non è qualcosa di così
complicato da sperimentare ma, per ora, come dicevo…»
«Già!...: Siamo troppo arretrati spiritualmente. »
sbuffò Albert. «E i vostri corpi dove rimangono quando viaggiate? Puoi dirmelo?»
«Oh!... Il veicolo originario, il dove e quando
non sono importanti. Potrebbe essere un dove che qua, dal vostro piano di
osservazione, ha smesso di esistere oppure deve ancora prodursi.»
«Sei come un fantasma, quindi?»
«Sono come, dove e quando voglio…: “Entanglement
quantistico”… Segnatelo da qualche parte! Più avanti, un’estensione artificiale
della vostra mente riuscirà a darvi qualche ragguaglio interessante sul come
sfruttare a tal proposito il fenomeno.»
Albert si piegò di scatto in avanti e gli afferrò
l’avambraccio per sincerarsi che fosse reale.
«Ti avevo detto di non farlo.» rispose quello,
mentre veniva assorbito e scomposto dalla sua mano.
Poi Albert… Be’!... Poi Albert lo cercò fra
gl’intrecci di rughe del palmo e morì folgorato da una nuova intuizione.
VIAGGI SENZA FORMULE Fabio Cavagliano 2023
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