lunedì 25 agosto 2014

Quattro chiacchiere col diavolo


Il diavolo esiste. Ed è quanto voglio raccontarvi con questa incredibile intervista, che non si appoggia a nessun credo religioso o morale.
Consideratela ciò che vi pare; puro delirio metafisico, un’eresia, una mistificazione. Oppure la prova migliore avuta dalla ragione, oltre alla fede, dell’esistenza divina.
L’ateismo, dopotutto, è un’idea propria delle persone che non sono in grado e non vogliono andare oltre i limitati orizzonti cui giungono le loro conoscenze. Esse ritengono possibile, vero, semplicemente ciò di cui fanno esperienza, e vedono nella fiamma che agita i loro spiriti soltanto il prodotto di una serie di processi chimici.
Eppure, partendo proprio dal razionale rigore scientifico che muove questo scetticismo, vediamo che l’universo è un processo che ha generato degli esseri pensanti, noi umani, dotati di volontà e in grado d’indagare e riflettere sulla loro stessa origine.
Vi pare ragionevole credere che un simile prodigio sia avvenuto casualmente? Cioè, che la materia sia arrivata a organizzarsi in maniera tale da riflettere su sé stessa senza l’intervento di una volontà ordinatrice?
Allora, forte di questo dubbio e della strana esperienza che sto per raccontarvi, dico ai paladini di questo “sapere” che la mente umana, non solo intesa come quella del singolo individuo, ma come coscienza collettiva, non è solo il prodotto di complesse aggregazioni atomiche, e che ci sono cose che ora, allo stato attuale delle nostra evoluzione, sfuggono all’indagine scientifica.
Una di queste è proprio il regno dell’invisibile, degli spiriti e dei sogni.
Se siete interessati a questo genere di cose, propongo una conversazione avvenuta fra me e una delle creature soprannaturali più temute dall’uomo. Vorrei che la leggeste con attenzione prima di congedarmi con superficiali sorrisetti ironici, analizzando con cura il significato di ogni singola frase.
L’incontro avvenne in una notte di Dicembre del 1999, durante il sonno.



Mi ritrovai seduto; la sedia sembrava modellata sul mio corpo, ricca di decorazioni e argentata.
Potevo ammirarne distintamente ogni dettaglio.
Piano piano apparve un’altra persona di fronte a me; anch’essa seduta su qualcosa di simile.
Non c’era nient’altro attorno; soltanto il buio, il nero assoluto, e noi e le nostre sedie spiccavamo da questa oscurità come sagome ritagliate da una foto. L’ individuo era vestito di un elegante completo nero, con camicia rossa e cravatta scura. Aveva folti capelli fulvi pettinati all’indietro, rossi quasi quanto la camicia, e un viso bellissimo; benché le sopracciglia fossero arcuate in maniera tale da renderlo un po’ malvagio e superbo.
-Puoi chiedermi quello che vuoi…- disse, -Io sono il Diavolo, Satana, l’Avversario…-
-Dove mi trovo?- cominciai, sapendo di aver perso il mio legame col mondo, ma non essendo del tutto disorientato da quella visione.
-In un sogno, naturalmente…- rispose il diavolo.
-Ci sono migliaia di cose che vorrei chiederti, ma come faccio a fidarmi delle risposte?-
-Non fidarti, ma ascoltale.- disse, e m’invitò con un gesto della mano a farmi avanti nel dialogo.
-Parlami di Dio, allora.-
Con un sorriso di autocompiacimento, come se avesse previsto la mia domanda, spiegò:
-Non è uomo né donna né qualsiasi altro essere, ma è in tutti loro. Non è Spazio né Tempo, ma è nello spazio, nel tempo e oltre. Non è Buono o Malvagio, ma è l’esperienza del bene e del male; la scelta giusta; il momento, la stasi e la trasformazione.-
C’era qualcosa nel modo in cui vennero scandite queste parole, tale da lasciarmi interdetto e nello stesso tempo affascinato. Poteva mai essere attendibile il diavolo?
Domande su domande affollarono la mia mente.
-Perché ha creato l’universo?- gli chiesi.
-Essendo illimitato e atemporale, generò le cose definite nello Spazio e nel Tempo; la materia. Essendo eterno e completo nella Sua perfezione, generò le cose caduche e imperfette… Sicché di nulla può e vuole essere in difetto. Ogni esperienza possibile e immaginabile dalle vostre menti è di complemento al suo essere. Vede anche coi vostri occhi, sente anche col vostro cuore.-
-Perché lo disprezzi e non riconosci il valore della Creazione?- proseguii a chiedere.
Il diavolo si sistemò la cravatta.
-Nel disegno divino ogni cosa ha il suo posto, esiste per contrasto, è vittima di un processo… Il Tempo. Vorrei essere disgiunto da tutto questo, coi miei pensieri, la mia essenza spirituale, ma non posso. Pare proprio che questo debba essere il mio ruolo: il Male, il tentatore…-

Tutto aveva una funzione, era realmente predeterminato, nell’universo?!
In effetti, mi era capitato altre volte di pensarci.
-Che tipo di evoluzione spetta all’universo?- domandai.
-Le coscienze universali raggiungeranno lo stato in cui Egli si trova da sempre.-
-L’uomo diverrà Dio. Questo vuoi dire?-
-Nulla avrebbe potuto fare di meglio che ricreare Sé stesso, nello Spazio e nel Tempo. L’uomo è parte di questa evoluzione.
Le altre coscienze coinvolte in questo processo sono quelle soggette alla materia e alle sue trasformazioni; esseri simili all’uomo che vivono su altri mondi.
Quelle dominatrici dello Spazio; soggette solo alle leggi del Tempo, ovvero Gli “intermedi”.
E infine, quelle in grado di dominare Spazio e Tempo; soggette solo alla volontà divina. Sono gli esseri adimensionali, comunemente definiti “angeli”. Io, naturalmente, come hai appreso dalle Sacre scritture, faccio parte di questa categoria.-
-In che misura la tua intelligenza è superiore a quella di un essere umano?-
-Nella misura in cui l’intelligenza di un essere umano differisce da quella di microbo o di una formica.-
-Questo motiva il tuo disprezzo per l’uomo?-
-La mia comprensione dell’Essere e della realtà che vi circonda, l’universo, è enormemente più vasta di quella umana. Per questa ragione, seguendo il mio destino, non mi preoccupo di nuocervi. Tu, del resto, ti preoccupi di calpestare formiche mentre cammini?-
-Le formiche non hanno sentimenti, non provano emozioni.-
-Ah! Ah!... I vostri sentimenti non possono accrescere il mio spirito e risultate sempre più volgari e miserabili di qualsiasi malvagità io possa concepire.-
-Cosa accrescerebbe il tuo spirito, allora?-
-L’individualità che il tuo dio vorrebbe negarmi.-
-Puoi spiegarti meglio?-
-Certo!…- rispose il diavolo. -Voglio tutta la sua conoscenza, il potere, pari dignità, per non essere più costretto a dover esprimere la mia creatività soltanto distruggendo ciò che esiste. Perché dovrei apprezzare incondizionatamente questo universo con le sue miserabili trasformazioni e leggi?-
-L’inferno è tutto quello che hai saputo fare per opporti?-
-L’inferno è solo uno dei tanti, stupidi stati mentali in cui potete trovarvi. Se davvero esistesse o fosse in mio potere governare un regno, il miglior dispetto a Dio sarebbe proprio quello di renderlo un luogo di piacere dando a tutti ciò che desiderano pur senza averlo meritato.-
-Delle tue possessioni e invasamenti vari cosa mi dici?-
-Non mi sono mai appropriato di nessuno. Siete già abbastanza malvagi per natura. La cosiddetta “possessione diabolica” è una scemenza inventata dalle istituzioni religiose; un vile mezzo per ottenere il controllo, spaventare. Ricordati ch’io son maestro dell’inganno. Laddove agisco hai la parvenza del bene.-
-Perché, allora, i posseduti si agitano violentemente durante gli esorcismi e ci sono così tante persone inconcepibilmente malvagie nel mondo? -
-Sono dei malati mentali; dei diversi. Psicopatici che hanno interiorizzato l’immagine che la Chiesa offre di me, e con l’esorcismo si auto convincono di venir ripuliti dalla loro idiozia.-
-Si dice che alcune di queste persone siano in grado di parlare lingue sconosciute, di levitare o fare altre cose soprannaturali. Com’è possibile tutto questo senza il tuo intervento?-
-Di fatto non avviene. Si tratta di racconti. Mai nessuno di questi prodigi è avvenuto realmente. Se questa capacità di entrare in un corpo fosse in mio potere, del resto, col mio sapere potrei utilizzarla per combinare gli elementi in modo da far esplodere il mondo intero; non certo per mettermi a sbraitare bestemmie.-
-Eppure, una volta, nel corso di un’inchiesta televisiva sui preti esorcisti, ho visto dei filmati…-
-Dei filmati in cui nessuno volava o sputava liquami verdognoli! Hai potuto assistere solo a gravi forme d’isteria. Non è così?-
Dovetti riconoscerlo.
-Nella maggior parte dei casi, infatti,...- proseguì il diavolo, -si tratta di problemi psichici. Non a caso le donne, maggiormente soggette a questo tipo di disturbi nervosi, sono le più colpite dalla cosiddetta “possessione”. E questo, in un passato non troppo lontano della vostra storia, ha causato loro non poche scottature. Eh!Eh!... Rifletti poi sul fatto che mai si è parlato di bambini o animali posseduti. E Perché mai, allora,  dovrei fare simili distinzioni?-
-Non lo so. Forse, perché l’anima dei bambini è pura e non può essere condizionata dalla tua influenza. Ad ogni modo, se non ti sei mai impossessato di nessuno, spiegami come operi nel mondo.-
-Aiuto gli uomini di scienza a compiere le scoperte più pericolose. Faccio in modo che la vostra naturale aggressività possa avere degli sviluppi devastanti. Stimolo la fantasia degli artisti e dei filosofi. Promuovo l’individualità. Predico.-

Il tono calmo e suadente della sua voce si lavorava a fuoco lento le mie certezze, aumentava la mia curiosità.
-Parlami dell’anima.- dissi.
-Il tuo modo di essere, definito dalle esperienze che hai vissuto, tutto quello che riguarda la tua struttura cerebrale, è l’anima che possiedi. Niente d’incorruttibile. Il tuo carattere è un’evenienza. Basti pensare che un semplice danno alle ramificazioni nervose che ti consentono di pensare cambierebbe totalmente la tua personalità.
Senza traumi, l’invecchiamento farà lo stesso. Credi davvero che qualcosa di così effimero possa sopravvivere alla morte?-
-Tu sei uno spirito disincarnato, immagino, anche se adesso posso vederti. Quindi, perché non dovrei credere alla vita dopo la morte? Ho l’impressione che ci sia poco di vero in ciò che mi hai detto fino adesso, ma voglio chiederti lo stesso ancora molte cose. Ad esempio: il futuro dell’uomo; il tuo destino; com’è fatto il paradiso.-
-Il vostro immediato futuro è nelle mie mani. Ve ne accorgerete presto. Mentre per ciò che riguarda il mio destino, dispiace affermare che non potrò mai prevalere. Del paradiso è inutile parlarne, tanto non ci andrai!-
-Sono così degno di te?-
-La tua curiosità e il fatto stesso di parlarmi ti rendono estremamente malvagio.-
-Allora è vero che “Dio, prima di creare l’universo, ha creato l’inferno per gli uomini che vogliono sapere troppo!”- dissi, citando una frase che avevo letto da qualche parte.
-Già. Se questo inferno esiste, tuttavia, io non l’ho mai governato. E’ opera di qualcuno che ama le punizioni.-
-Hai detto che non hai alcuna possibilità di trionfare sul bene. Che senso può avere insistere nella lotta?-
-Mi batto per affermare la mia individualità, non per vincere… E tanto sarò in grado di farvi soffrire, tanto Egli soffrirà.-
-Perché non vuoi parlare del paradiso?-
-Sono l’assenza di luce, la menzogna se vuoi, ma anche qualcosa che prima viveva in quel luogo di beatitudine. Nessuno vuole riflettere su questa contraddizione. -
-Quale contraddizione?! Vorrei che fossi più chiaro.-
Il diavolo mi guardò divertito e poi, con la sua irresistibile malia, chiese:
-Credi che Dio conosca l’esito di ogni sua azione?-
-Necessariamente. In virtù della sua onnipotenza.- risposi.
-Allora, sapendo che avrei peccato di superbia, per quale ragione avrebbe dovuto crearmi? Generare il Male? Autoinfliggersi una sofferenza così grande?-
-Non posso conoscere le Sue ragioni. Del resto,  consideri l’uomo inferiore e poi gli fai queste domande?!… Dimmi piuttosto quali sono i limiti della nostra conoscenza .-
il diavolo sorrise.
-La fede è il limite principale. Siete stati dotati d’intelletto per usarlo; non per accettare acriticamente i dogmi del passato.-
-Quali dogmi?-
-Una delle più grandi bugie è quella che ci considera due esseri totalmente distinti. Il Bene ed il Male assoluto. Quando, in realtà, senza di me il tuo dio neanche potrebbe esistere.-
-Mi stai ingannando, ovviamente, a partire da come appari. Mostrami il tuo vero volto!-
-Non ho un volto, ma posso illuderti assumendo le sembianze che desidero. In questo caso, poiché stai sognando, neanche ho avuto bisogno d’intervenire materialmente nella realtà.-
-E quale sarebbe lo scopo di questa intrusione nel mio sonno?-
-Educativo.-
-Educativo?!!… Cosa dovrei farne di queste informazioni?-
-Quello che vuoi. Trascrivile magari. Io farò in modo che di questa conversazione tu non possa scordar neppure una parola.-
-Ci sono altre persone come me, in grado di ascoltarti e vederti in sogno?-
-L’umanità intera. Parlo a tutti, nel modo appropriato; spesso seguendo le vostre inclinazioni, desideri e aspettative… Anche se non posso controllare le vostre azioni.-
-Non fai parte dei miei desideri.-
-Vorresti negare il fascino di questa esperienza? Ci sono esseri tanto più grandi e potenti di me nel tuo mondo?-
-Forse anche un idiota di gran cuore è più grande di qualsiasi potenza infernale.-
-Ti credi profondo, ma non lo sei abbastanza da irritarmi col tuo patetico moralismo. Anzi, direi che  quasi quasi con la tua stupida curiosità  mi rendi omaggio.-
-Omaggio?!!…- risposi -…Bene, allora dimmi quali persone ammiri o preferisci.-
-Adoro quelli che si fingono buoni e gentili, naturalmente. Adoro quelli che si sforzano di essere corretti soltanto per timore di Dio. Adoro quelli che hanno sprazzi di bontà soltanto quando certe emozioni gli vengono suggerite dal cinema o dalla televisione. Adoro tutte queste umane immondizie non tanto per i loro servigi, più o meno volontari, ma perché giustificano il mio disprezzo per la Creazione.-
-E chi sarebbero i veri buoni?-
-I veri buoni talvolta neanche sanno di esserlo! Magari li trovi proprio fra quelle persone che consideri strane, folli, fredde, stupide o maleducate.
I veri buoni, forse, sono quelli che non conoscono invidia.-
-Prima hai detto che Dio non potrebbe esistere senza di te. Suona come un paradosso, poiché Egli esisteva ancora prima di crearti.-
-Un “prima” della creazione non c’è mai stato; lo aveva già intuito ammirevolmente S.Agostino nel quinto secolo A.C.
Poiché Dio stesso è il creatore del Tempo. Consideraci, se risulta più facile da comprendere, come un unico essere spirituale. Un Essere di cui, in una certa misura, fai parte anche tu e l’umanità intera.-

L’espressione del suo viso divenne sempre più malvagia. Poi tirò fuori dalla tasca della giacca una bibbia e cominciò a leggerne i primi passi:
-…In principio Dio creò il cielo e la terra… E vide che era un bene. Separò la luce dalle tenebre, creando il giorno e la notte… E vide che era un bene. Creò il firmamento e separò le acque che son sotto il firmamento, dalle acque che son sopra il firmamento… E vide che era un bene…-
Poi chiuse di scatto il libro e mi guardò.
-E quando creò me, COSA VIDE?- chiese, mettendosi a ridere sonoramente, mentre quelle pagine prendevano fuoco fra le sue mani.
Mi svegliai sentendo riecheggiare quelle risate nella stanza.





Quattro chiacchiere col diavolo (2000)
Racconto di Fabio Cavagliano 
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Questo vecchio racconto, ispirato ai miei studi di Filosofia, nasce dalla domanda:
L’universo è Dio nel suo divenire?
Volevo scriverlo, cercando di trasmettere questa sensazione con un semplice dialogo, lontano da ogni tipo di pregiudizio e dogma religioso.
la fede, forse, dovrebbe nascere così; dall’esperienza diretta che ogni uomo ha col mondo e non da un condizionamento culturale.
Sono stato educato al cristianesimo, ma dopo aver studiato attentamente la sua genesi e quella di altre religioni non posso più crederlo la sola verità.
Il senso religioso che ho cercato di comunicare, quindi, nasce dall’inesplicabile; nel racconto, tuttavia, il diavolo è una figura che in parte aderisce alla tradizione, instilla il dubbio, seduce, tenta di distruggere ogni certezza. 

1 commento:

  1. Quasi un'opera romantica, l'illustrazione di apertura...
    E molto apprezzata la storia, che è poi ciò che conta più di tutto, perché è un dialogo ben condotto, che non annoia mai, evitando pericolose banalità sull'argomento, ma che si fa avvincente e ricco di spunti di riflessione.
    Non solo sul Diavolo, ma anche su Dio, sulla religione, sulla moralità, su noi stessi...
    Dopotutto, è il Diavolo o siamo noi?

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