sabato 23 novembre 2013

Il diario del Joker


“L’avevo messo in guardia dal Joker», ha dichiarato sibillino l’attore Jack Nicholson, nel commentare la notizia della sua morte.”
Wall Street Journal
Nella primavera del 2007, il giovane attore Heath Ledger accetta il ruolo del personaggio del Joker, nel film “Il cavaliere Oscuro” di Christopher Nolan.
Ledger trascorre sei settimane di preparazione isolato in una stanza d'albergo di New York, tenendo un diario in cui annota il suo lavoro di costruzione del personaggio.
Usa la tecnica dell’immedesimazione totale del metodo Stanislawskij, applicato dall’Actors Studio sulla 44ª strada di New York, usata da grandi attori come Marlon Brando e Bob De Niro: calarsi completamente nel personaggio come in un pozzo profondo.
L’obiettivo è ESSERE il Joker e non fingere di esserlo.


- Heath Ledger -

Heath vuole arrivare a guardare e a camminare come lui, a parlare con una voce agghiacciante e stridula e a manovrare il coltello come lui, a pensare non con i suoi pensieri ma con quelli del Joker.
Per autosuggestionarsi legge romanzi gialli e fumetti di Batman e vede e rivede film dell’orrore.
E’ attratto in particolare dall’interpretazione di Malcom Mc Dowell/Alex in “Arancia Meccanica” di Stanley Kubrick e legge avidamente libri sulle vite di Jim Morrison e Sid Vicious.
25 Aprile 2007.
Comincio il mio compito: costruire il personaggio del Joker.
Non sarà il dandy distaccato, istrione e piacione del grande Jack Nicholson del film visionario di Tim Burton, ma qualcosa di enigmatico e terribile che cova dentro di me da quando sono nato.
Un buco nero, un tiranno dentro di me che si prende sempre delle spietate rivalse per ogni tentativo che faccio di eluderlo o di sgusciare via.
Tutte le volte che mi accontento di facili compromessi e che mi pongo allo stesso mediocre livello con persone di cui non faccio parte.
Tutte le volte che perdo tempo in futili attività che mi distolgono dall’esercizio del mio compito…c’è quello sguardo maligno, stravolto, dal riso irridente e nichilista di quello psicopatico clown criminale.
Inizio dal suo sguardo: come guarda il mondo un sociopatico incallito?


 - Heath Ledger/Joker -

Philip Kindred Dick ha scritto:
“La realtà è quella cosa che, anche se smetti di crederci, non sparisce.”
Per tutta la mia vita ho vissuto in questa sensazione di essere intrappolato in una situazione sociale falsa e ingannevole.
Desidera, produci, consuma e crepa.
A questa spiacevole sensazione è sempre seguita una fuga, avvertita come liberatoria e necessaria.
Ogni volta, terminata la breve festa dell’evasione, la situazione/trappola si è sempre ripresentata più potente di prima.
Questo voleva significare Dick con i suoi personaggi che smettono di credere a ogni tipo di situazione sociale, perché le trovano sempre illusorie e artificiali:
la società è falsa ma comunque la calda realtà della vita NON SPARISCE.
Non c’è nessun ordine o struttura oggettivamente presente nel mondo che sia più importante della stessa calda e pulsante vita che pompa il tuo sangue dal cuore al cervello e ritorno.
L’avvento dell’Era di Internet ha cambiato il modo con cui le persone guardano il mondo e la loro propria esperienza vitale.
La maggior parte di loro si disinteressano della propria vita e guardano il mondo attraverso uno schermo che dice loro cosa devono pensare e desiderare, produrre e consumare e come crepare.
Quando George Orwell immaginò che ci avrebbero ZOMBIFICATO, facendoci osservare uno schermo, aveva fatto centro.
Le televisioni commerciali hanno cominciato a preparare le menti alla grande ottusità devitalizzata dell’era informatica, mediante una quotidiana manipolazione mentale soft e colloidale.
La loro strategia è sintetizzata dal noto aforisma di Silvio Berlusconi, un imprenditore italiano che ha copiato con incredibile successo politico, e non solo economico, i metodi dei nostri network commerciali americani:
“ Il cervello dello spettatore televisivo italiano medio è come quello di un bimbo di otto anni.”
Oh, sì, tutto questo è il Joker.
Dopo questa devastante preparazione al rincoglionimento generale, la cultura di Internet dispone del colpo di grazia: LO SGUARDO DELLO ZOMBIE.



Io guardo il video e lo schermo mi suggestiona a esprimermi come vuole lui, col muggito del popolo bue.
Un video controllato in Italia da quattrocento famiglie di super ricchi che comandano a bacchetta (quando non ci cagano letteralmente in testa) sessanta milioni e passa di belati da parte di persone pecore.
Uno schermo manovrato nel mondo da un uno per cento di benestanti globali a spese di un novanta per cento di popoli conformisti, bovini e ovini.
Sì, lo sguardo schizoide e omologato del conformista, attratto dal buco nero di un portatile.
Sì, questo è lo sguardo dello zombie, questo è il Joker.
- 1 - continua -

New York, 23 gennaio 2008.
" Heath Ledger è stato trovato morto oggi in un appartamento di Broome Street a Shoho, New York City. L'attore, ventottenne, è stato trovato dalla sua domestica e da una massaggiatrice con la quale aveva un appuntamento. Ledger era steso riverso sul letto, nudo e immobile. Pochi minuti dopo le autorità ne hanno accertato il decesso. La stanza era piena di calmanti, non è chiaro quindi se la morte sia stata accidentale o volontaria, anche se il fatto che avesse un impegno poco dopo scongiurerebbe l'ipotesi di suicidio."
The New York Times

il diario del joker (2012) testo di Mauro Banfi

Nessun commento:

Posta un commento

Commenti offensivi, volgari o inappropriati verranno rimossi.