A cura di Volfango
Questa volta ho pescato
“Assedio Muto”, cari i miei appassionati
di esseri famelici, mostruosi, senza cuore e senza cervello (...se proprio non dovesse bastarvi ciò
che offre il quotidiano. Eheh!)
Ecco, allora… Come presentarlo senza troppe anticipazioni ?!... Hmmmgrrr...
Mettiamo che all’improvviso,
e proprio come nei film o serial che vanno di moda adesso, i morti riprendano
vita… E con molto appetito.
Mettiamo, poi, che l’unico
metro di giudizio per valutare il da farsi siano proprio quelle pellicole… E
con la stessa determinante esigenza di sfondare scatole craniche per salvarsi il
culo.
Mettiamo, infine, che da
questa putredine possa anche emergere un nuovo eden o che si salvi qualche
angolo di paradiso lontano dal suo fetore; un luogo in cui qualcuno,
misteriosamente immune al contagio procurato dal morso di questi redivivi, possa…
Vabbè!... Devo fermarmi, ragazzi, ma
vi assicuro che proprio qui, tra una citazione e l’altra, una scrittura fluida
e sicuramente più pulita di tutto il sangue e le ammorbanti interiora che
verranno versate, proprio qui, dicevo, troverete dei personaggi credibilissimi. E questa, sopra ogni
cosa, è la qualità principale del viaggio, del percorso che assieme ad essi ho
compiuto; la coerenza tra azione, lineare e dalla suspense ben dosata, e le
loro psicologie.
Poi tutto il resto è noto. Anzi, a dirla tutta, anche il mio unico punto a sfavore. Pare proprio, infatti, che
all’autore non importi una mazza di aggiungere altro al substrato mitico e
cinematografico da cui parte la minaccia; per cui, a fare da sfondo alla vicenda troverete il solito virus-morbo-punizione
divina o chissà cos’altro, i disordini fra la popolazione & mutilazioni come quella del classicissimo zombetto tranciato a metà e che avanza spostandosi solo con un braccio (tanto che mi
viene subito da pensare alla versione letteraria di una miniserie parallela a The
walking dead, con le stesse dinamiche e abilità nella creazione dei personaggi).
Un gran bel bocconcino, comunque.
Un gran bel bocconcino, comunque.
Assedio muto è un romanzo di
Francesco Seilor.
N.B. L’illustrazione introduttiva, presa dal web e con relativa fotocomposizione del titolo sono una scelta personale dell’autore di questo commento e non corrispondono a quella originale dell’opera.
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