Chi ha creato il disordine? Parto da questa domanda da medioevo prossimo venturo, Brother Fabius, per dirti che quando la civiltà delle macchine ha distrutto quel senso di distanza che il sapere scaturito dal mito aveva faticosamente conquistato. I nuovi Prometeo e Icaro, si prendono troppe confidenze col Sacro...le tecnologie superflue e invasive del consumismo hanno distrutto in modo fatidico la contemplazione che crea spazio al pensiero. Il fulmine imprigionato nel filo ha creato una civiltà che ha divorziato dalla natura e non ha nessuna intenzione di pagare gli alimenti. La connessione istantanea della benzina nel motore a scoppio produce CO2 e distrugge la relazione con l'ambiente e con Pan. La mail e lo smartphone polverizzano il Cosmo. Il progresso paradossalmente sta minacciando di riportare il globo nel caos. Occorre che un'umanità disciplinata interiormente, senza ideologie totalitarie, risusciti dalla storia coniugata solo al presente il mito, riabiliti il simbolo, ristabilisca le inibizioni della coscienza della bellezza. "Occorre sempre salvare Atene da Alessandria", diceva Plutarco.
Benvenuti nel Medioevo Prossimo Venturo di Fabio Cavagliano, "the Marvelous" o direi meglio " The Vertigous"...
Ci sono un gran numero di libri e film che trattano in maniera più o meno verosimile il tema delle catastrofi che potrebbero attenderci nel futuro e, fra i tanti che conosco, uno di quelli che sicuramente hanno ispirato maggiormente questa storia è “Mad Max”; per questo sono rimasto colpito dal remake o seguito che hai citato nella mail. Ciò che riguarda l’ambientazione, l’idea di fondo, invece, è basata sul mito di San Giorgio; trasposto, naturalmente, in un altro tempo dove il Male non è più confinato in un solo luogo o essere, ma è nascosto in un passato di cui si è persa la memoria; un passato di follia collettiva, come quella del Boa e le sue misteriose forme di sacrificio rituale; dottrine elaborate dall’errata interpretazione di quegli incomprensibili frammenti del passato che sono le sue immaginette sacre. Il linguaggio è stringato al massimo, veloce; il più idoneo possibile a un tempo senza civiltà e cultura, come avevo già spiegato anche in una mia precedente pubblicazione su Net. Dato che qui, nella miseria immaginata, neanche esiste più la carta su cui scrivere o leggere qualcosa. E così al mio personaggio non restano altro che i muri del suo rifugio diroccato. Ti ringrazio per la lettura e, come sempre, interessanti riflessioni.
Che ne dici, Fabio, ipotizziamo dieci scenari per il Medioevo Prossimo Venturo? Ecco i miei, fammi sapere i tuoi e altri lettori i loro:
1) Il petrolio scarseggia e l'automobile non galleggia 2) Congestione urbana e paralisi dei trasporti 3) Scarsità e conseguente razionamento dell'acqua 4) Il blocco delle comunicazioni (telefoniche, telegrafiche, postali, informatiche) dovuto alla difficoltà nell'erogazione della corrente elettrica. 5) Speranze mal riposte e timori infondati dei calcolatori elettronici 6) Eccesso di immondizie 7) L'esodo dai centri urbani, avvelenati dalla CO2 8) Inutilità della guerra come mezzo di distruzione, in quanto potrebbe innescare un ultimo conflitto globale assoluto: l'ultima guerra mondiale 9) Inutilità della contestazione violenta nichilista (per i motivi di cui sopra) 10) Elezione di un unico presidente globale che sarà una donna, madre di sette figli (quattro femmine), contadina, musicista e astronoma.
Embè, una perla di distopia/gore che si dipana attraverso una narrazione violenta, cruda e ridotta all'osso com'è la storia stessa a richiedere; ottima la descrizione dei personaggi e apprezzate le illustrazioni, come sempre. Azzeccata la chiusura, con quella domanda domanda - finale e di partenza al tempo stesso - alla quale chissà se qualcuno troverà mai la risposta e, di conseguenza, la soluzione.
Grazie. Immaginavo che fosse nelle tue corde e quindi sono contentissimo dell’attenzione che hai dedicato al testo. Perché non provi a scrivere qualcosa ambientata in questo scenario, magari rimettendo in scena il personaggio di “Nebò” che ricorda un po’ il tuo amico Brian Warner? Penso che ne verrebbe fuori un’altra perla.
Una Delle migliori storie che abbia letto negli ultimi tempi (e si che racconti apocalittico/distropici ne leggo parecchi). Dico sul serio, gente. Il protagonista buca letteralmente la pagina ( anzi lo schermo) ed è inserito in un contesto descritto con un efficacia unica. Bravo Fabio!
Ti confesso che il risultato complessivo piace molto anche a me. Il look del protagonista è tosto e dalla suggestione che mi ha prodotto mentre lo disegnavo sono poi partito a ideare il contesto in cui inserirlo e la storia; mi piaceva soprattutto l’idea di mostrare spesso la sua vulnerabilità per rendere più suggestivo il confronto finale con il Boa. Da subito, dopo avergli dato forma, me lo son visto vagare dolorante in quell’inferno con la sua mantella logora e la croce di titanio conficcata nel petto.
Chi ha creato il disordine?
RispondiEliminaParto da questa domanda da medioevo prossimo venturo, Brother Fabius, per dirti che quando la civiltà delle macchine ha distrutto quel senso di distanza che il sapere scaturito dal mito aveva faticosamente conquistato.
I nuovi Prometeo e Icaro, si prendono troppe confidenze col Sacro...le tecnologie superflue e invasive del consumismo hanno distrutto in modo fatidico la contemplazione che crea spazio al pensiero.
Il fulmine imprigionato nel filo ha creato una civiltà che ha divorziato dalla natura e non ha nessuna intenzione di pagare gli alimenti.
La connessione istantanea della benzina nel motore a scoppio produce CO2 e distrugge la relazione con l'ambiente e con Pan.
La mail e lo smartphone polverizzano il Cosmo.
Il progresso paradossalmente sta minacciando di riportare il globo nel caos.
Occorre che un'umanità disciplinata interiormente, senza ideologie totalitarie, risusciti dalla storia coniugata solo al presente il mito, riabiliti il simbolo, ristabilisca le inibizioni della coscienza della bellezza.
"Occorre sempre salvare Atene da Alessandria", diceva Plutarco.
Benvenuti nel Medioevo Prossimo Venturo di Fabio Cavagliano, "the Marvelous" o direi meglio " The Vertigous"...
Ci sono un gran numero di libri e film che trattano in maniera più o meno verosimile il tema delle catastrofi che potrebbero attenderci nel futuro e, fra i tanti che conosco, uno di quelli che sicuramente hanno ispirato maggiormente questa storia è “Mad Max”; per questo sono rimasto colpito dal remake o seguito che hai citato nella mail. Ciò che riguarda l’ambientazione, l’idea di fondo, invece, è basata sul mito di San Giorgio; trasposto, naturalmente, in un altro tempo dove il Male non è più confinato in un solo luogo o essere, ma è nascosto in un passato di cui si è persa la memoria; un passato di follia collettiva, come quella del Boa e le sue misteriose forme di sacrificio rituale; dottrine elaborate dall’errata interpretazione di quegli incomprensibili frammenti del passato che sono le sue immaginette sacre.
EliminaIl linguaggio è stringato al massimo, veloce; il più idoneo possibile a un tempo senza civiltà e cultura, come avevo già spiegato anche in una mia precedente pubblicazione su Net. Dato che qui, nella miseria immaginata, neanche esiste più la carta su cui scrivere o leggere qualcosa.
E così al mio personaggio non restano altro che i muri del suo rifugio diroccato.
Ti ringrazio per la lettura e, come sempre, interessanti riflessioni.
Nella prima frase dopo la domanda c'è un "quando" in più: abbattilo Fabi One!
RispondiEliminaChe ne dici, Fabio, ipotizziamo dieci scenari per il Medioevo Prossimo Venturo?
RispondiEliminaEcco i miei, fammi sapere i tuoi e altri lettori i loro:
1) Il petrolio scarseggia e l'automobile non galleggia
2) Congestione urbana e paralisi dei trasporti
3) Scarsità e conseguente razionamento dell'acqua
4) Il blocco delle comunicazioni (telefoniche, telegrafiche, postali, informatiche) dovuto alla difficoltà nell'erogazione della corrente elettrica.
5) Speranze mal riposte e timori infondati dei calcolatori elettronici
6) Eccesso di immondizie
7) L'esodo dai centri urbani, avvelenati dalla CO2
8) Inutilità della guerra come mezzo di distruzione, in quanto potrebbe innescare un ultimo conflitto globale assoluto: l'ultima guerra mondiale
9) Inutilità della contestazione violenta nichilista (per i motivi di cui sopra)
10) Elezione di un unico presidente globale che sarà una donna, madre di sette figli (quattro femmine), contadina, musicista e astronoma.
Embè, una perla di distopia/gore che si dipana attraverso una narrazione violenta, cruda e ridotta all'osso com'è la storia stessa a richiedere; ottima la descrizione dei personaggi e apprezzate le illustrazioni, come sempre.
RispondiEliminaAzzeccata la chiusura, con quella domanda domanda - finale e di partenza al tempo stesso - alla quale chissà se qualcuno troverà mai la risposta e, di conseguenza, la soluzione.
Grazie. Immaginavo che fosse nelle tue corde e quindi sono contentissimo dell’attenzione che hai dedicato al testo. Perché non provi a scrivere qualcosa ambientata in questo scenario, magari rimettendo in scena il personaggio di “Nebò” che ricorda un po’ il tuo amico Brian Warner?
EliminaPenso che ne verrebbe fuori un’altra perla.
Una Delle migliori storie che abbia letto negli ultimi tempi (e si che racconti apocalittico/distropici ne leggo parecchi). Dico sul serio, gente. Il protagonista buca letteralmente la pagina ( anzi lo schermo) ed è inserito in un contesto descritto con un efficacia unica. Bravo Fabio!
RispondiEliminaTi confesso che il risultato complessivo piace molto anche a me. Il look del protagonista è tosto e dalla suggestione che mi ha prodotto mentre lo disegnavo sono poi partito a ideare il contesto in cui inserirlo e la storia; mi piaceva soprattutto l’idea di mostrare spesso la sua vulnerabilità per rendere più suggestivo il confronto finale con il Boa. Da subito, dopo avergli dato forma, me lo son visto vagare dolorante in quell’inferno con la sua mantella logora e la croce di titanio conficcata nel petto.
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